Non è provato che Dürer e altri artisti si aiutassero con strutture costruttive. Ma ne esiste un indizio nel libro sui cavalli "Die Proporcion der Ross" di Hans Sebald Beham (1500-1550) pubblicato nel 1528 a Norimberga. Esso era stato immediatamente sequestrato con l'accusa di plagio, ma Beham integrò più tardi le sue informazioni in "Das Kunst und Lere Büchlin" del 1546 / 1552. Era dell'idea che per l'arte si dovessero nuovamente insegnare la misurazione con il compasso e il lavoro con le linee ausiliarie.
Beham raccomandò di costruire diagrammi delle proporzioni con nove campi. All'interno del reticolo dovevano essere tracciate ulteriori linee ausiliari di suddivisione e una diagonale, e inseriti piccoli punti su linee ben definite. Partendo da questi ultimi, i tratti di un compasso avrebbero dovuto abbozzare determinati segmenti di contorno di un cavallo che, successivamente, sarebbero stati integrati diventando i contorni definitivi del corpo dell'animale. [1]
Un ulteriore indizio dell'effettivo utilizzo della procedura costruttiva presentata per Dürer è fornito da un disegno di Hans Baldung detto Grien (1484 o 1485 - 1545) con il ritratto di Erasmo da Rotterdam defunto. Nel suo studio, Baldung adagiò sulla testa del defunto un reticolo (irregolare). Lo inscrisse in un cerchio e vi incrociò delle diagonali.
Inoltre, una traccia di reticoli per teste si incontra anche nello scultore e teorico d'arte italiano Lorenzo Ghiberti (1378 - 1455). Nel terzo commento ai "Commentarii" rimasti incompiuti, in cui si parla di un sistema di moduli per il corpo di un uomo, si legge: " (...) cominceremo alle misure della testa et cosi explicheremo per l'altitudine ogni sua parte, partiremo in quadri nove detta testa (...)." [2]
[1] Boris RÖHRL, Die Transformation der mittelalterlichen planimetrischen Proportionsschemata zu den neuzeitlichen empirischen
Proportionslehren, in: Marburger Jahrbuch für Kunstwissenschaft 39 (2012), pag. 77-92.
[2] Der dritte Kommentar Lorenzo Ghibertis. Naturwissenschaften und Medizin in der Kunsttheorie der Frührenaissance. Con introduzione, commenti e traduzione tedesca di Klaus BERGDOLT, Weinheim 1988, pag. 554, Z. 14-16.