La regolarità che si incontra nella Testa d'uomo è ottenuta con righello e compasso. Tuttavia, lo schema si basa su grandezze matematiche. Distanze parziali della testa e del viso possono essere rappresentate con frazioni (la cui unità è uno) della lunghezza del viso. (Una lunghezza del viso rappresentava - secondo Vitruvio - la decima parte della lunghezza ipotizzata del corpo.)
Le dimensioni risultavano in frazioni semplici da 1/2 a 1/12. Neanche l'estensione dei capelli su entrambi i lati del collo scaturiva da un'ispirazione casuale del pittore, ma veniva definita metricamente. Essa è data dalla lunghezza del viso più un nono. Chiare relazioni numeriche, in frazioni della relativa lunghezza del viso, sono presenti anche nell’opera di Dürer Autoritratto con pelliccia, conservato a Monaco di Baviera, e Velo della Veronica a Vienna.
La tecnica di attuazione della proporzionalità con frazioni di una determinata grandezza, verificabile nella Testa d'uomo, è nota dall'opera principale di teoria dell'arte di Dürer "Vier Bücher von menschlicher Proportion" (Quattro libri sulle proporzioni del corpo umano, 1528). In questa dottrina egli propose due metodi di calcolo per dotare il corpo umano (suddiviso in varianti tipologiche: maschile, femminile e infantile) di buone proporzioni: la procedura del divisore e quella dell'asta di misurazione.
I lunghi studi delle proporzioni di Dürer vengono divisi, secondo l'opinione diffusa dei ricercatori, in una prima fase geometrica e una aritmetica iniziata, al più tardi nel 1512/1513. [1] Ma anche nella sua ricerca di leggi geometriche del corpo umano egli partì da relazioni numeriche definite.
Esistono schizzi con costruzioni (del corpo) di Dürer, in cui le misure sono sia indicate con valori numerici che costruite con compasso e righello. Uno di essi è conservato nel museo Albertina di Vienna: il disegno fronte-retro di Adamo del 1504. Mentre Dürer, su un lato, crea torsi geometrici con la costruzione dei personaggi, la gamba di appoggio presenta cifre proporzionali che rispondono alla procedura del divisore (ad es. larghezza del polpaccio = 1/16 della lunghezza del corpo).
[1] Albrecht DÜRER, Vier Bücher von menschlicher Proportion (1528). Con un catalogo delle xilografie, ed., comm. e tradotto in tedesco odierno di Berthold Hinz, Berlino 2011, pag. 333-335; cfr. Hans RUPPRICH, Dürer. Schriftlicher Nachlass, vol. 2, Berlino 1966, pag. 24-54; Markus RATH, Die Gliederpuppe. Kult - Kunst - Konzept, (Actus et Imago. Berliner Schriften für Bildaktforschung und Verkörperungsphilosophie, ed. Horst Bredekamp / Jürgen Trabant) Berlino / Boston 2016, pag. 330-331.